CIEL D'AIRAIN ovvero CIELO DI BRONZO (secondo il traduttore on line)
Che bel profumo !!!
E' un'ode ad un momento molto particolare dell'estate: siamo in un fruttetto dimenticato sulle rive del lago di Como, a quanto dice il suo creatore.
Ma, prima ancora di leggere cosa avesse in mente Pierre quando lo ha creato, io mi ero subito figurata uno scorcio di campagna, con un orto rigoglioso, ricco di frutta non ancora matura e che conserva, quindi, un po' del suo sentore " verde"
(Immagine tratta da :http://www.guida-giardinaggio.info)E poi il tipico profumo che si sente nell'aria quando sappiamo che sta per venir giù il diluvio..un aroma difficile da descrivere..eppure così presente nel ns naso..quando l'aria profuma di pioggia.. prima che si scateni il temporale tanto agognato !!!
Una fragranza limpida e chiara..Direi che nella sua semplicità ( più apparente che reale) sta il suo valore. Una compagnia discreta eppure presente, che ha il dono di rinfrescare e di ritemprare, proprio come, nella calura estiva, riesce a fare un temporale, che il " cielo di bronzo" preannuncia..
In questo profumo non c'è la pera matura, che spesso rende la fragranza dolciastra e caramellosa. Qui ci troviamo davanti ad aromi che arrivano dall'albero del Pero e dai rami dell'Ulivo e che danno a questa creazione un tocco legnoso, anche se lieve e gradevole, molto elegante.
E poi c'è l'ambra grigia, a dare rotondità e un pizzico di sensualità al profumo.
Una creazione originale, un fruttato-legnoso davvero particolare e suggestivo, in cui il tocco magico di Pierre si sente, specie nella persistenza (che non è eccelsa) e nella sua usuale "pennellata sofisticata", che risultano essere un po' i tratti caratteristici di questo artista, a mio parere, e che io trovo entrambi molto apprezzabili, specie per un profumo estivo.
E avere tra la mani la boccetta di questo bellissimo profumo, mi ha fatto ricordare che, negli ultimi mesi, ho letto varie discussioni, che animano il web, in cui ci si lamenta di un'eccessiva quantità di nuove uscite profumate sul mercato.Discussioni in cui si rimpiage i tempo in cui un maestro profumiere o una Maison sfornavano pochi pezzi all'anno. Quelli erano capolavori senza tempo, si dice, mentre di tutti i nuovi lanci sul mercato di oggi, si salva ben poco .
I vari Guillame, per l'appunto, ma anche Tauer, la di Orio, per non parlare di Montale, o dello stesso maestro Lutens, a quanto si legge, sfornano troppe linee nuove e/o tropppe nuove fragranze e questo incide sulla qualità delle creazioni .
A volte tali discussioni sono anche precedenti all'uscita di una nuova linea o di una nuova fragranza, per cui sono proprio discussioni di principio sul tema quantità e saturazione.
Non ho mai preso una posizione netta sul tema e non intendo farlo neanche ora. Perchè ho troppe domande, ancora senza risposte certe, che mi girano per la testa.
L'unica cosa di cui sono sicura è che, per qualsiasi cosa che abbia un profumo, io prima la annuso e poi, eventualmente, esprimo il mio parere, ma sempre e solo su di una singola fragranza.
Gli interrogativi più semplici che mi pongo sono :
la quantità è davvero sempre nemica della qualità ? ;
un naso sforna nuovi profumi sempre e solo per esigenze di business ? ;
si sta perdendo veramente di vista quella che è (o dovrebbe essere, per alcuni) la nota distintiva della profumeria artistica e, cioè, l'esclusività, in tutti i sensi, del prodotto ?
Domande che vanno ben oltre il mondo degli appassionati, come me, per entrare in un ambito specifico (nel personale del naso.. nel marketing.. negli accordi con i distributori.. ) che non conosco a sufficienza. Mi limito, quindi, a fare delle riflessioni di carattere generale.
Non sono sicura che, sempre e comunque, quantità significhi scarso pregio.Secondo me, dipende da chi crea, dipende da che materie prime usa, dipende da cosa vuole dire....da quello che ha da trasmettere agli altri... e da quanto riesce a comunicare.. dipende da quanto bravo è colui che crea !
Pierre Guillame è un esempio di come, secondo me, quantità non significhi necessariamente mancanza di qualità. La sua linea nuova, per l'appunto, è stata piuttosto "bistratta", fin dagli albori, perchè ha messo sul mercato troppe fragranze tutte assieme, facendo perdere di specificità ogni singolo profumo, che andava a perdersi tra tutti gli altri, perchè non è stata portatrice di innovazioni di rilievo, mancando di originalità e di guizzi creativi degni di grande attenzione. Secondo molti, in definitiva, non era necessario crearla.
Innanzittuto mi viene da dire che nessuno di noi è Pierre e quindi nessuno di noi conosce davvero le motivazioni che lo hanno spinto a creare una nuova linea..nonostante si sia scritto parecchio al riguardo. E poi, quali che siano le decisioni prese da Pierre, in fondo non credo ci riguardino, nel senso che reputo che il nostro ruolo, di consumatori, di appassionati, di amanti del profumo...addirittura di esperti (alcuni di noi ), sia quello, appunto, di provare.. annusare.. e poi decretare se ci piace o non ci piace ciò che abbiamo annusato..e di spingerci a dire se il prodotto è un prodotto di qualità, alla luce delle nostre conoscenze ed esperienze nel settore.
Il nostro compito non è, dunque, a parer mio, quello di giudicare le scelte di un'altra persona, spesso prima ancora di aver annusato le nuove creazioni.
Personalmente mi sono presa la briga di annusarle tutte, le fragranze di questa Huitieme Art e di certo non mi aspettavo di emozionarmi per ognuna di loro. Infatti alcune non mi hanno parlato.. non hanno toccato alcuna corda del mio intimo.. ma altre, invece, sì !!
Personalmente mi sono presa la briga di annusarle tutte, le fragranze di questa Huitieme Art e di certo non mi aspettavo di emozionarmi per ognuna di loro. Infatti alcune non mi hanno parlato.. non hanno toccato alcuna corda del mio intimo.. ma altre, invece, sì !!
A cominciare con la fragranza nel titolo e a seguire con NAIVIRIS, un iris polveroso e secco al punto giusto, senza, però, alcun effetto "borotalco", tipico di molte fragranze declinate su questa nota. Un iris davvero notevole che val la pena provare con calma.
Il fuoco che brucia nell'animo di un artista, di una persona che ha un dono e che lo deve esternare ( e io credo che i nasi degni di tale nome siano, almeno un po', degli artisti !) potrebbe essere indomabile.. anzi.. eccellenti esempi storici dicono che è indomabile.. Per cui, forse, il creatore prolifico non può fare a meno di creare, per placare i suoi tormenti interiori.
Oppure forse sta seguendo un suo percorso di sperimentazioni.. o è ancora alla ricerca di creare qualcosa che lo soddisfi pienamente, che lo faccia sentire soddisfatto..
Tutto ciò per dire che io non so cosa passi per l'animo di Pierre, nè di qualsiasi altro artista. Però... nel mio piccolissimo universo personale.. anch'io posseggo una certa dose di creatività, in vari ambiti, e so che quando ho voglia di creare qualcosa ( che sia un intruglietto profumato.. un quadro a punto croce.. un oggetto in pasta di sale.. un piatto nuovo.. una pettinatura elaborata... ) lo devo creare. Punto. Non ha importanza quando.. come.. perchè.. io so che creerò quello che ho in testa..
Tutto ciò per dire che io non so cosa passi per l'animo di Pierre, nè di qualsiasi altro artista. Però... nel mio piccolissimo universo personale.. anch'io posseggo una certa dose di creatività, in vari ambiti, e so che quando ho voglia di creare qualcosa ( che sia un intruglietto profumato.. un quadro a punto croce.. un oggetto in pasta di sale.. un piatto nuovo.. una pettinatura elaborata... ) lo devo creare. Punto. Non ha importanza quando.. come.. perchè.. io so che creerò quello che ho in testa..
E, da consumatrice entusiasta e da persona sempre curiosa verso ogni nuova cosa che profumi, io non posso che essere felice se un naso/un brand mi offre la possibilità di annusare più fragranze !! Il che non significa che mi piacciano tutte ..... Ma io adoro poter scegliere e anche poter cambiare fragranza con estrema frequenza.
E fino a qui credo di aver sviscerato il mio pensiero in merito alle prime due domande che mi pongo. Mi rimane la terza.. che per me è spinosa.
Non riesco a concepire l'idea che l' Arte (in qualsiasi forma essa si manifesti) debba essere considerata retaggio di un pubblico ristretto. E ciò fa parte delle mie convinzioni di fondo, di quelle che investono tutti gli aspetti della vita e certamente non solo i profumi. Non ho mai sopportato i circoli ristretti, gli ambienti elitari... dove tutti parlano di Arte.... con la convinzione che solo chi è lì dentro, in quel contesto, possa dire qsa di interessante, mentre fuori sono tutti delle capre ignoranti.
E con il profumo non faccio differenze : per me tutti hanno il diritto di annusare tutto, profumi commerciali, artistici, di nicchia, erboristici.. perchè tutti hanno il diritto di emozionarsi e tutti sono in grado di farlo, pur senza comprendere a fondo, in certi casi, cosa stiano annusando.
Il rischio che una maggiore produzione porti con sè una minore attenzione del naso alle singole creazioni suppongo sussista realmente.
Personalmente, però, sono disposta a correre il rischio : preferisco annusare di più, certa che, tra tante uscite, troverò qualcosa che mi emozioni, piuttosto che annusare poche cose e non trovare nulla che faccia per me.
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