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TRIESTE, Italy
Pratico l'aromaterapia e amo tutti i profumi. Divoratrice di libri,adoro cantare e viaggiare. Vorrei saper cucinare bene...

PITTI FRAGRANZE 2011 : PIU' OMBRE CHE LUCI ?

Dopo i giorni dell’entusiasmo… degli occhi (miei) sfavillanti di fronte alle meraviglie che ho visto e che ho annusato.. rapita in estasi dalla poesia di uno o mille Aromi diversi..
(Immagine da :http://cresycaradonna.files.wordpress.com)

..dopo il naso saturo di mille odori.. dopo  essere uscita dal magico caleidoscopio di luci, suoni, volti e, ovviamente, di aromi… che è il Pitti (come qsi altro evento del genere)..


....oggi è il tempo delle riflessioni e dei bilanci ( parola che detesto..ma non trovo un termine più appropriato di questo ).
E’ stato un bel Pitti, per me ?
Sono soddisfatta di quello che ho visto e annusato ?

Le risposte devono necessariamente prendere due strade diverse, perché cambiano molto a seconda di cosa vado a valutare.
Ma oggi voglio fare una riflessione sull’organizzazione dell’evento e non sui profumi e brands presenti in fiera.
E  perché la mia riflessione sia completa e, soprattutto, comprensibile a chi avrà voglia di leggermi, devo partire  dall’inizio..

Non sono una blogger da molto tempo (diciamo pure che ancora faccio fatica a  pensare a me in questi termini) e, quindi, questo Pitti   costituiva la mia prima partecipazione ad una manifestazione del genere non più “solo” come appassionata, ma anche come blogger, per l’appunto.
Ho seguito la strada regolare e ho cercato di farmi  registrare, diverso tempo prima del Pitti, come “stampa”, seguendo la indicazioni presenti nel sito ufficiale della manifestazione.
Niente da fare: a quanto io ricordo (ma forse ho visto  male io o non ho saputo cercare),per poter avere un pass  d’entrata come stampa dovevi mandare nientepopodimenoche.... copia del tuo contratto di lavoro con una testata oppure copia del tesserino di giornalista o , se non erro, una dichiarazione del direttore del giornale che ti aveva commissionato quel lavoro !!! Quindi.. nothing for me !

Ma io non mi perdo d’animo e sapendo che, a quanto mi era stato detto da amici, i blogger sono da sempre considerati  come “stampa”, scrivo una mail ad un indirizzo preciso che ho trovato nel sito del Pitti, presentandomi e chiedendo cosa dovevo fare per poter entrare come “stampa”, visto che avevo intenzione di passare più di un giorno in quel di Firenze.

Nessuna risposta giunse mai.

Ribadisco che io sono una che si arrende facilmente !!
E sono, tendenzialmente, anche un’ottimista, per cui penso sempre che, in un modo o nell’altro, le cose vadano a posto.
Infatti, dopo qualche giorno, mi arriva a casa un invito per partecipare al Pitti come “addetta del settore” e me lo manda un espositore che manco mi conosce, ma da cui ho acquistato on line un prodotto, non appena aveva aperto il sito del suo brand.

Il problema, per me, era risolto.

Sabato,nella giornata aperta al pubblico, entro con un bel gruppetto di amici del forum di Adjiumi, pago il biglietto di €10,00 e inizia la... festa.  


(Immagine da : http://www.verdinrete.it/verdelitorale/fuochi.jpg)


Mi riservo, dunque, di usare l’invito il giorno successivo.

Mi accorgo subito che c’è una sorta di “leitmotiv”, un po’ fastidioso, che ritrovo ad ogni stand, cioè una domanda che mi sento ripetere sempre (salvo, ovviamente, agli stand in cui mi conoscono bene da tempo, come, ad esempio, da Campomarzio70 e da Kaon-Laboratorio Olfattivo ): “ Ma lei ha un negozio?  O semplice appassionata?

Prima considerazione: se è la giornata aperta al pubblico, reputo che gli espositori dovrebbero aspettarsi che 9 persone su 10 siano “solo” degli appassionati.. no ?!!
In seconda battuta mi viene da pensare: cosa ti cambia sapere chi sono io, quando mi avvicino per annusare ?

Non appena fornisco la risposta e paleso il mio status di mera appassionata, l’espositore (salvo, sempre,  le debite eccezioni, ovviamente !!!!!) perde interesse.. non mi considera.. passa ad altra persona..  
Bho..poco male. Io mi arrangio più che bene ad annusare da sola.. anzi...
Ma la  “rogna” arriva quando chiedo se ci sono dei samples disponibili… magari dopo aver visto che nel mobiletto che era appena stato chiuso c’erano scatole e scatole di campioncini o..peggio ancora.. vedendoli in bella mostra sul tavolo !!!
La risposta (fatte salve, anche qui, un paio di persone che si contano sulle dita di 1 mano)  è sempre la stessa : “NO
Qualcuno, forse meno incline a mentire, mi dice, anzi, che i samples e i gadget (mi sono permessa di chiedere una borsa di carta vuota dato che non sapevo più dove mettere le moulettes e le brochure) sono riservati alla stampa e ai negozi.

Esco dal primo giorno del Pitti con un gusto un po’ amaro in bocca.. vagamente incavolata.. lievemente delusa.. decisamente infastidita (anche dalla temperatura da fornace che alleggia dentro la Leopolda).. e molto pensierosa.
Mi chiedo, infatti, già sabato sera, che senso abbia fare una giornata dedicata al pubblico se, poi, questo pubblico viene considerato un visitatore di serie B e se comunque, nella giornata del pubblico, ci sono  anche molti addetti del settore che partecipano.

Ma dopo una notte di sonno sono pronta, domenica mattina, ad entusiasmarmi nuovamente e a rituffarmi nel magico mondo degli Aromi !


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(Immagine da : http://www.riminibeach.it)

Con il mio bell’invito in mano, mi reco alla prima cassa disponibile e... sorpresa : la signorina mi dice che per farmi entrare io devo avere o una ragione sociale o un biglietto da visita.
Le dico che non ho né l’uno né l’altro, ma le chiedo se, ove non bastasse l’invito nominale (!!!) che ho in mano, posso entrare come blogger…
Non esiste proprio !  
Mi dice che, in tal caso, siccome non ho un negozio, né una ragione sociale, né altro.. (tipo ???????????), allora devo far venire l’espositore in cassa per accreditarmi.

Mi trattengo a stento dal dirle in faccia cosa penso di lei e del suo modo di trattare le persone (del tipo che se non sai stare a contatto con il pubblico, forse è bene pensare ad un cambio di lavoro !!) e mi allontano per non fare una chiassata in mezzo ad altre persone.
Mi calmo e medito il da farsi.. più che certa che un modo per entrare ci deve essere e  sempre più certa (specie vedendo altre persone, che conosco, entrare senza problemi) anche del fatto che ho tutti i titoli per poter entrare anch’io.
Vedo che l’ultima cassa  è vuota..  e che c’è una scritta sopra : OSPITI
Mi reco lì, esibisco il mio invito alla signorina della cassa e le dico che non riesco a capire come mai la sua collega non mi ha fatta entrare.
La signorina, questa sì gentile e disponibile, mi fa entrare senza problemi come ospite di quell’espositore che, in effetti, mi aveva invitata all’evento..

Non vi dico l’espressione ebete che dovevo avere quando scopro ( sì..lo so.. sono un’inguaribile ingenua.. )   che.. addetti del settore – stampa – ospiti.. non pagano !!!


Ok.. in un modo o in un altro sono dentro e son felice di essere riuscita ad entrare !!
Ma la mia sorpresa continua quando mi accorgo di quanto la musica sia diversa oggi ( domenica) rispetto a ieri (sabato)
Si dà per scontato, infatti, che io sia un’addetta del settore e mi si viene addirittura incontro quando entro in uno stand..
E quando rivelo che non ho un negozio, ma che sono una blogger e che scrivo pure su di un forum, vengo trattata con gentilezza e disponibilità pure maggiori. E compaiono pure dei samples.. guarda un po’..
Questa è la storia.
Ora passiamo alle considerazioni.

Intanto mi è impossibile non fare un paragone con Esxcence, a Milano.
Lì non ci sono giornate separate, tutti possono entrare sempre e non si paga mai. Unico obbligo: quello di pre-registrarsi on line e scaricarsi il biglietto che ti viene spedito via e-mail, da esibire, poi, all’ingresso.
Mi chiedo, quindi,  quale sia il senso di fare, invece, a Firenze, una divisione così netta  tra pubblico e “addetti”  e, soprattutto, di far pagare solo il pubblico.
Ma, soprattutto, mi chiedo il senso di aprire al pubblico una Fiera che, a quanto ho potuto vedere, ha come intento primario il trovare il contatto con profumerie.. negozi.. distributori..
Meglio, forse, riservarla a queste  persone e lasciare al pubblico solo la Fiera di Milano o, ancor meglio, farne un’altra solo per il pubblico.. magari più breve…magari in altra data e/o sede (butto lì.. Roma?)..

E ancora mi chiedo (sì..oggi sono piena di domande.. ) se esistano delle regole  certe che mi permettano di capire se un blogger può entrare come stampa o no.
E, se sì, quali siano i requisiti per avere questo “privilegio”; se esistano, cioè, blogger di serie A ( che entrano) e blogger di serie B (che no entrano)..Solo per sapere, qualora decidessi che mi interessa, cosa dovrei fare per assurgere al gradino  più alto..

Poi mi chiedo, ancora, il senso di una distinzione tra pubblico e addetti, laddove, poi, in concreto, ognuno (o quasi)  potrebbe procurarsi un invito come il mio (a me è arrivato dal cielo, ma di certo potevo trovare il modo di averlo da qualcuno, se solo avessi saputo che bastava così poco !!) ed entrare , gratis (!), assieme a venditori, stampa e quant’altro..

Infine, per concludere, vorrei davvero capire come mai la categoria degli appassionati (di cui io faccio parte da sempre e di cui  continuerò a far parte per sempre) venga così bistrattata.
In fondo,  è l’appassionato che compra le fragranze (tante fragranze !!)…è l’appassionato che deve essere convinto a comprare qsa.. è l’appassionato che parla sempre, ed incessantemente, di profumi ovunque gli capiti… e tutti sappiamo che il passaparola  è la miglior pubblicità..
Mi sembra, pertanto, una mossa quanto meno un po’ sciocca, questa  scarsa attenzione verso il pubblico amante dei profumi, che peraltro paga pure  il biglietto.

Forse ha ragione un amico che ha detto, un po’ provocatoriamente: “Fateci pagare anche €20,00 allora!! Ma trattateci con i guanti e forniteci un kit di samples completo !!

C’è di che riflettere su questo Pitti.. sì.
Di certo io so che il prossimo anno mi comporterò in modo diverso.
Di certo mi porto a casa un bagaglio di delusione e amarezza che, in parte, rovina  questi giorni  che, per me, potevano essere solo fonte di gioia ed emozione.

8 commenti:

  1. Ciao Mary,
    non posso fare altro che quotare tutto quello che hai cosi chiaramente raccontato e commentato..anche per me Fragranze resta un posto per i professionisti del settore e, come giustamente da te sottolineato, con le dovute eccezioni (che fortunatamente ci sono sempre), non si capisce il perchè di una paettura al pubblico se poi si viene trattati cosi superficialmente...noi, i consumatori, i clienti, coloro i quali hanno il potere di bocciare o promuovere un prodotto...sarà che non se ne sono accorti o che noi non ci siamo fatti sentire con la dovuta "forza"...qaunto al discorso stampa, blogger e quantaltro non volgio commentare di piu...una cosa sola: se sei "visibile" e puoi aiutare ad "essere visibile" sei di serie A, altrimenti...;-)
    un abbraccio

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  2. un paio di precisazioni: anche Milano ha due giornate dedicate solo agli operatori e 2 aperte al pubblico; mi sembra assolutamente normale che gli addetti ai lavori non paghino, ci mancherebbe; sui blogger in generale non voglio commentare :)

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  3. Ciao Roberto e grazie per il tuo commento ! So che siamo in tanti a condividere ciò che ho scritto, ma non tutti hanno, poi, la voglia di dirlo a voce alta quando capita l'occasione.. Pazienza, il mondo è bello perchè è vario !

    Sul commentatore anonimo che viene in casa mia senza neanche presentarsi e che, a quanto pare, ha un'opinione così diversa dalla mia ma non la motiva (suppongo perchè appartenente al mondo degli addetti del settore e non dei meri appassionati).. non voglio commentare ! :-)

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  4. Per trasparenza e correttezza avviso che non pubblicherò più (e su nessun post) eventuali commenti polemici o acidi, se del tutto anonimi.

    Io sono una persona che ha sempre avuto il coraggio di dire ciò che pensa, nelle forme lecite ed appropriate, e che si è sempre asunta la responsabilità di ciò che sostiene.

    Con chi non fa altrettanto, con me, non mi interessa... "dialogare".

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  5. Guarda Mariaelena,
    per quanto possa valere,
    Io sono entrato con un invito datomi da un amico negoziante, timbrato da un distributore. Ingenuo anch'io, non sapevo se dovevo cambiarlo con un biglietto, se valeva per uno o per tutti noi...Alla fine, siamo entrati tutti e tre gratis con quell'invito. :-o
    Ma dentro, mi son ben guardato dal millantare chissà che, e dicendo semplicemente "siamo appassionati, scriviamo in giro", l'interesse, come dici tu, in genere si spegneva rapidamente. Certo, lodevoli eccezioni a parte. Lasciami dire che questo delle fiere cosiffatte mi sembra (come tanti altri, del resto) un "modello di business" non più al passo con la realtà di come si compra, si vende, ci si forma un opinione, si fa pubblicità ecc OGGI. E questi "addetti" rischiano di capirlo troppo tardi.

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  6. Carissima,penso che tu abbia fatto la fotografia della situazione.
    La cosa buffa del Pitti è che come consumatore,io debba pagare per farmi un'idea su cosa comprare;ma da quando in qua?
    Devo dire che sono molti gli espositori che mi hanno trattato con
    gentilezza quasi deferente e a volte anche con generosità,ma sono
    più che altro persone che ormai ci conoscono e sanno (più o meno) chi siamo e cosa facciamo.
    Farei un torto anche a non menzionare in positivo alcuni dei nuovi marchi che si sono affacciati sul Pitti per la prima volta quest'anno(Stephanie de S.Aignan,Fusciuni) e poi c'è il comportamento di altri che invece lascia perplessi.
    Ora,vorrei che fosse ben chiara una cosa a chi legge:per noi appassionati e clienti,il Pitti rappresenta un'occasione unica per sentire marchi nuovi,oppure marchi di non facile reperibilità
    perché non distribuiti nella regione dove si risiede:io non ho mai preteso e mai pretenderò di tornare a casa con la borsa carica di campioni,ma non capisco
    perché quando ne chieda uno,a fronte di una visibile e conclamata disponibilità,mi si risponda che non ne posso avere.
    Che ci venga data la possibilità di acquistarli allora,visto che non sempre si ha la risorsa di averli nemmeno comprandoli in qualche sito estero.

    Ant Montesi

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  7. Grazie Lorenzo e grazie Antonio per il vostro contributo a questa discussione !!

    Un consumatore, per di più affetto da "incurabile passione", come me ( e come parecchi altri.. :-) !!), deve poter essere messo in condizione di testare ciò che, con ogni probabilità, prima o poi, diventerà un suo acquisto.
    Le fiere aperte al pubblico dovrebbero servire a questo, secondo me.

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  8. la sensazione di essere un visitatore di serie B l'ho avuta nettamente anch'io l'anno scorso al Pitti, e in effetti non è gradevole. ma, d'altraparte, se per diventare visitatore di serie A occorre essere dediti al commercio di profumi, posso confessarvi -nessuno me ne voglia- di essere ben contenta di restare una visitatrice di serie B?
    salutoni! -prisca-

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